È un’Italia invisibile, sottratta alla responsabilità della politica e celata al palcoscenico dei grandi media, quella che emerge dalle ricerche presentate in questi giorni dalla Fondazione Cesare Serono e dal Censis. Un ritratto della “dimensione nascosta delle disabilità” che vede protagoniste, in particolare, le persone affette da sclerosi multipla o autismo e le loro famiglie. Famiglie lasciate completamente sole nel 38,1% dei casi, con un’assistenza informale quotidiana demandata all’accudimento esclusivo dei familiari conviventi, che chiedono un impegno maggiore nel rafforzamento dei servizi socio-assistenziali e un potenziamento degli aiuti economici o degli sgravi fiscali concessi alle persone con disabilità.
La linea di tendenza che sembra prevalere in questi ultimi anni è però di segno inverso. Nel 2010 l’Inps ha avviato una mastodontica campagna di verifica delle pensioni d’invalidità annunciando, nel mese di marzo dell’anno seguente, la revoca del 23% degli assegni. Una cifra certamente significativa se non fosse stata contraddetta, numeri alla mano, dall’allora ministro del Lavoro e delle Politiche sociali che, rispondendo a un’interpellanza parlamentare, certificò la percentuale di non conformità: su circa 100.000 controlli effettuati, soltanto nel 10,2% dei casi si era proceduto alla sospensione della pensione.
martedì 14 febbraio 2012
Disabilità e cittadinanza: un'Italia invisibile
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domenica 5 febbraio 2012
Il silenzio non è vuoto
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Antonio Preziosi |
Il tema del “silenzio”, al centro del messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, sembra essere apparentemente in contrasto con il “rumore” derivante dall’abbondanza di stimoli che provengono dai mass media...
“Rispetto al passato, l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, propone un’offerta informativa massiccia e continuativa. Questo pone il problema di una più attenta valutazione delle notizie da parte di chi le riceve. Ecco perché il ‘lettore-ascoltatore-telespettatore-navigatore’, oggi ha bisogno di essere sempre più attento a selezionare e a valutare le informazioni che arrivano alla sua attenzione. C’è una bella frase di san Paolo che ha – a mio avviso – un valore universale: ‘Esaminate ogni cosa e trattenete ciò che è buono’. Io credo che valga per tutti, giornalisti e destinatari dell’informazione. Il silenzio, inteso come ascolto e concentrazione, aiuta questa pratica di discernimento”.
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venerdì 3 febbraio 2012
I martiri del Novecento
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Bernhard Lichtenberg |
Nell’ottobre dello stesso anno Lichtenberg viene arrestato e tradotto nelle prigioni naziste. Nonostante le sofferenze e gli interrogatori, il sacerdote mantiene ferma la volontà di difendere la sua fede cristiana: “Se taciamo noi preti, la gente perde del tutto la bussola e non sa più dove si trova”. Deportato dalla Gestapo al campo di concentramento di Dachau, Lichtenberg muore il 3 novembre 1943 durante il tragitto spossato dalla fatica e dalla mancanza di medicinali.
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giovedì 2 febbraio 2012
Oltre le apparenze. 'Avatar', un film "con la disabilità"
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Avatar |
Dalla spiritualità panica alla condanna delle guerre di conquista, dal potere della tecnologia al trionfo della natura: Cameron racconta un mondo alla rovescia in cui l'alieno e il diverso sono dentro di noi, si mescolano e si scambiano fino a confondersi. Ed è proprio un diverso il protagonista di "Avatar": diverso dagli uomini del suo mondo, perché vive su una sedia a rotelle; diverso dagli abitanti di Pandora, popolo extraterrestre dalla pelle azzurra e dal fisico imponente; diverso da se stesso, con quella doppia vita che il destino gli ha riservato. Per la prima volta, il cinema di Hollywood affida ad una persona disabile il ruolo di protagonista in un blockbuster internazionale. Non mancano, nella storia del cinema, esempi di pellicole più o meno riuscite sul tema della disabilità fisica: quasi sempre reduci, che sia della Seconda guerra mondiale ("Il mio corpo ti appartiene", 1950) o del Vietnam ("Nato il quattro luglio", 1989) poco cambia; talvolta artisti ("Il mio piede sinistro", 1989) o meccanici di nave inchiodati in un letto ("Mare dentro", 2004). A differenza di questi lungometraggi, accomunati dall'esigenza di mostrare le difficoltà di una realtà scarsamente conosciuta, "Avatar" non è un film sulla disabilità ma un film con la disabilità.
mercoledì 1 febbraio 2012
Il dono più grande. Intervista con Gian Franco Svidercoschi
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Giovanni Paolo II |
Dopo la firma di Benedetto XVI del decreto sulle “virtù eroiche” di Giovanni Paolo II (sabato 19 dicembre), il SIR ha chiesto a Gian Franco Svidercoschi, vaticanista e biografo di Papa Wojtyla, una lettura personale del processo di beatificazione in corso.
I tempi per la beatificazione sono stati relativamente brevi…
“Benedetto XVI si è limitato a derogare dalla regola iniziale e, invece di aspettare 5 anni dalla morte per poter avviare il processo, ha dato il permesso subito. Per il resto, è stato seguito l’iter normale. Tenuto conto dell’universalità del consenso di Papa Wojtyla, il Santo Padre non poteva che fare così. Durante i funerali è stato evidente che Giovanni Paolo II è riuscito a parlare e farsi accettare anche da persone di altre religioni. Ancora oggi ci sono credenti di fede diversa che continuano a visitare la sua tomba. Per questo, era quasi scontato che il Pontefice abbreviasse i tempi del processo”.
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