martedì 27 marzo 2012

Uno sforzo per l'equità

Crisi economica e disabilità
“Lo sviluppo, se non è accompagnato da una politica di welfare, tende ad essere disgregante”. Ne è convinto Agostino D’Ercole, presidente dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e docente universitario, intervistato dal Sir per riflettere sulle politiche sociali indirizzate al mondo della disabilità in un momento di grave crisi economica.

La spesa sociale è una voce di bilancio che, in tempi di crisi, subisce spesso i tagli più significativi...
“Non si può pensare di sviluppare il Paese se non si punta a un rafforzamento del welfare con investimenti su capitale umano, coesione sociale e capacità di promuovere le buone pratiche all’interno di un sistema ‘cannibale’ che tende a generare sempre maggiore marginalità. Come Terzo settore, stiamo portando avanti l’idea della crescita del welfare come prerequisito per la crescita dell’Italia. Non si deve aspettare di avere le risorse per garantire i diritti la cui tutela favorisce la crescita e non è un costo, se correttamente interpretata. Si tratta di una questione semplice e, allo stesso tempo, drammatica. I fondi nazionali sono trasferimenti economici ai Comuni, dunque servizi per i cittadini la cui spesa si attesta allo 0,42% del Pil. Nel 2007 la somma di tutti i fondi sociali ammontava a circa 1,5 miliardi di euro. Da qui al 2013, si prevede una riduzione a circa 144 milioni di euro con una diminuzione di oltre dieci volte. Ad esempio, il fondo per le politiche sociali passerà da 1 miliardo nel 2007, a 45 milioni nel 2013”.

martedì 14 febbraio 2012

Disabilità e cittadinanza: un'Italia invisibile

Disabilità e cittadinanza
È un’Italia invisibile, sottratta alla responsabilità della politica e celata al palcoscenico dei grandi media, quella che emerge dalle ricerche presentate in questi giorni dalla Fondazione Cesare Serono e dal Censis. Un ritratto della “dimensione nascosta delle disabilità” che vede protagoniste, in particolare, le persone affette da sclerosi multipla o autismo e le loro famiglie. Famiglie lasciate completamente sole nel 38,1% dei casi, con un’assistenza informale quotidiana demandata all’accudimento esclusivo dei familiari conviventi, che chiedono un impegno maggiore nel rafforzamento dei servizi socio-assistenziali e un potenziamento degli aiuti economici o degli sgravi fiscali concessi alle persone con disabilità.
La linea di tendenza che sembra prevalere in questi ultimi anni è però di segno inverso. Nel 2010 l’Inps ha avviato una mastodontica campagna di verifica delle pensioni d’invalidità annunciando, nel mese di marzo dell’anno seguente, la revoca del 23% degli assegni. Una cifra certamente significativa se non fosse stata contraddetta, numeri alla mano, dall’allora ministro del Lavoro e delle Politiche sociali che, rispondendo a un’interpellanza parlamentare, certificò la percentuale di non conformità: su circa 100.000 controlli effettuati, soltanto nel 10,2% dei casi si era proceduto alla sospensione della pensione.

domenica 5 febbraio 2012

Il silenzio non è vuoto

Antonio Preziosi
Il rapporto tra “silenzio e parola” è un “aspetto del processo umano della comunicazione che a volte è dimenticato, pur essendo molto importante, e che oggi appare particolarmente necessario richiamare” perché si tratta di “due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone”. Nel messaggio per la 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali diffuso oggi dalla Santa Sede, Benedetto XVI ricorda che “quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, o perché provoca un certo stordimento, o perché, al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato”. Per riflettere sul messaggio del Papa nel giorno della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il SIR ha intervistato Antonio Preziosi, direttore di Radio Uno, del Giornale radio Rai e consultore del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali.

Il tema del “silenzio”, al centro del messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, sembra essere apparentemente in contrasto con il “rumore” derivante dall’abbondanza di stimoli che provengono dai mass media...
“Rispetto al passato, l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, propone un’offerta informativa massiccia e continuativa. Questo pone il problema di una più attenta valutazione delle notizie da parte di chi le riceve. Ecco perché il ‘lettore-ascoltatore-telespettatore-navigatore’, oggi ha bisogno di essere sempre più attento a selezionare e a valutare le informazioni che arrivano alla sua attenzione. C’è una bella frase di san Paolo che ha – a mio avviso – un valore universale: ‘Esaminate ogni cosa e trattenete ciò che è buono’. Io credo che valga per tutti, giornalisti e destinatari dell’informazione. Il silenzio, inteso come ascolto e concentrazione, aiuta questa pratica di discernimento”.