mercoledì 3 agosto 2011

Libro in braille
"Fare integrazione non significa negare la necessità di ausili e strumenti ma favorire la presa di consapevolezza nei confronti della disabilità. Un obiettivo che si concretizza nell'impegno quotidiano per educare le persone in maniera responsabile rispetto alla disabilità in genere e al mondo della cecità in particolare". A conclusione dei lavori per il XV congresso nazionale del Movimento apostolico ciechi (Mac), Francesco Scelzo, presidente nazionale del Mac, riflette con il SIR sulla missione di un Movimento che "associa vedenti e non vedenti per fare esperienza di comunione nella diversità". Il Mac è un'associazione di laici, ciechi e vedenti, fondata nel 1928 per iniziativa di Maria Motta. Nel corso del congresso, alla presenza dei delegati appartenenti ai 60 gruppi diocesani costituiti sul territorio, è stato nominato il nuovo Consiglio nazionale. Dopo l'elezione di Francesco Scelzo al posto dell'uscente Rino Nazzari, il segretario della Cei, mons. Mariano Crociata, ha celebrato l'Eucaristia esprimendo la vicinanza e la gratitudine dei vescovi italiani. Al termine della messa, mons. Crociata ha consegnato ai presenti un piccolo sandalo con la scritta in braille: "Lungo le strade del mondo, testimoni del Risorto".
L'opera del Mac, spiega il presidente, si articola in "una dimensione personale di supporto alle persone e una comunitaria orientata alla crescita nell'attenzione dell'altro". Non "solo beneficenza, aiuto e assistenza", dunque, ma "integrazione e crescita comunitaria" in rapporto con la Chiesa e "in continuo contatto con le realtà locali per la sensibilizzazione dei parroci e la creazione di percorsi catechetici". Anche con la Caritas, aggiunge Scelzo, è in essere "un legame storico consolidato negli anni, con lo sviluppo di servizi di assistenza indirizzati a persone con esigenze particolari".


Corresponsabilità dei laici. Il Mac ha stabilito anche il tema associativo per l'anno 2009/2010: "Fare associazione: una chiamata, una scelta, un impegno". Si tratta di un "invito a riscoprire la dimensione dell'essere laici corresponsabili e associati", spiega al SIR don Renzo Migliorini, assistente spirituale del Movimento, con "la consapevolezza dei nostri limiti e della nostra pochezza, ma anche la certezza che oggi, nella nostra società complessa, pluralistica e frantumata, i laici associati possono mettere in atto azioni più vaste, efficaci e incisive per il miglioramento della società e per il bene comune". Per favorire un'autentica esperienza formativa nella Chiesa e con la Chiesa, sottolinea don Migliorini, è necessario "partecipare alla vita ecclesiastica con l'impegno specifico di essere accanto alle persone disabili, affinché abbiano la possibilità di condurre un cammino di fede e diventare protagonisti nelle comunità cristiane". Tre le aree d'impegno del Mac: "ecclesiale", per promuovere "la partecipazione attiva delle persone con disabilità alla vita della comunità ecclesiale"; "sociale", per "il diritto dei non vedenti ad una proficua integrazione nella scuola di tutti e la promozione dell'autonomia, il sostegno alla famiglia e la collaborazione con insegnanti e operatori"; "cooperazione tra i popoli", con "iniziative di evangelizzazione, istruzione, promozione sociale offrendo collaborazione ad oltre 100 centri missionari sparsi in molti Paesi dell'Asia, dell'Africa, dell'America Latina e dell'Oceania". Inoltre, ricorda Scelzo, "l'attività del Mac si traduce anche nella produzione di strumenti che facilitino l'accesso alla lettura e alla comprensione". A tal proposito, "nei prossimi giorni sarà pubblicata una ristampa aggiornata della Bibbia in braille".

Diversità. "Non bisogna essere spaventati dalla diversità ma cogliere doni e capacità di ciascuno", precisa don Migliorini, "aiutando le comunità parrocchiali affinché vedenti e non vedenti possano essere attori nell'annuncio del Vangelo e nella condivisione fraterna". Una specificità che caratterizza il Mac, in questo senso, è "quella di accorgersi degli emarginati per aiutare la comunità cristiana a prendersene cura" ed è proprio in questo che "il Movimento si definisce un'associazione ecclesiale riconosciuta dalla Chiesa perché, dentro di essa, ha la missione di far diventare le comunità casa di tutti". Ogni anno, il Mac organizza un raduno in una città italiana per "testimoniare l'importanza e la bellezza di essere associati per una cittadinanza attiva e partecipata". Il prossimo appuntamento con le giornate della condivisione sarà a Parma dal 12 al 14 marzo, sul tema "Associati per una città inclusiva", con l'obiettivo di "costruire comunità ecclesiali e civili che siano casa di tutti, senza barriere ed esclusioni, e dare ragione della speranza". Conclude don Migliorini: "Interrogheremo la città di Parma per vedere se le associazioni sono valorizzate. Attraverso esse, infatti, la città può diventare davvero aperta a tutti. Il contributo delle associazioni, educate ad una mentalità di accoglienza e relazione, può rivelarsi fondamentale per rendere il territorio accessibile a ogni cittadino".

Pubblicato in: Sir Italia n.80 del 20 novembre 2009

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